Colectomie
COLECTOMIA DESTRALa colectomia destra consiste nell'asportazione del colon destro con la parte terminale dell'ileo, la parte destra del colon trasverso e il mesocolon comprendente i linfonodi situati sul bordo destro dell'asse mesenterico se si tratta di una resezione eseguita per cancro. Dopo la resezione la continuità intestinale é ripristinata confezionando una anastomosi ileo - colica: l'ileo terminale viene congiunto con il colon trasverso.
L'intervento può essere condotto con accesso laparotomico oppure mini-invasivo (laparoscopico o robotico). La laparotomia è una tecnica ben codificata e ancora molto utilizzata per questo tipo di intervento sia in considerazione del fatto che i tumori del colon destro sono scoperti più tardivamente rispetto alle localizzazioni di sinistra sia per la possibilità di eseguire la procedura attraverso una piccola laparotomia a destra. L’accesso laparoscopico - robotico, validato e in grado di garantire una resezione oncologica, rappresenta una possibile alternativa portando i numerosi vantaggi della tecnica mini-invasiva.
Cenni di anatomia chirurgica

La vascolarizzazione del colon destro è assicurata dall’arteria mesenterica superiore attraverso tre gruppi di collaterali: arteria ileocolica, arteria colica destra e arteria colica media, secondo la nomenclatura anglosassone.
Il drenaggio venoso del colon destro si ricongiunge alle vene pancreaticoduodenale anterosuperiore e gastroepiploica destra nell’80% dei casi, per formare il tronco gastrocolico di Henlé.
Preparazione all'intervento
La colectomia destra non prevede nessuna preparazione intestinale nè digiuno preoperatorio se non da 2 ore prima dell'intervento (protocollo ERAS).

Colectomia destra laparoscopica
Possibili rischi legati all’intervento
Nell'approccio mini-invasivo il rischio di conversione laparotomica riportato in letteratura varia dal 5% al 20%. Le principali cause di conversione sono la presenza di aderenze di precedenti interventi chirurgici, l’emorragia, la sottostima alle indagini preparatorie delle dimensioni e dello stadio della neoplasia, il mancato riconoscimento della lesione per assenza del repere. Tra le possibili complicanze, oltre al sopracitato sanguinamento (generalmente nelle prime 48 ore), ricordiamo le complicanze dell'anastomosi (fistola, deiscenza e stenosi), le lesioni viscerali, il ritardo di canalizzazione e le infezioni di parete. L’intervento chirurgico in elezione presenta una mortalità perioperatoria inferiore al 2%.
Decorso postoperatorio
Il decorso postoperatorio si avvale di tutti i benefici della laparoscopia in termini di una più precoce ripresa delle funzioni fisiologiche anche grazie alla ridotta necessità di analgesici che si traduce in una precoce rimozione del sondino naso-gastrico, del catetere vescicale e dei tubi di drenaggio (sempre più spesso non posizionati), una rapida ripresa dell’alimentazione e una riduzione della durata del ricovero rispetto a qualche anno.
L'intervento di colectomia destra richiede un ricovero di 4 - 7 giorni salvo complicazioni.
Alla dimissione é consigliata una vita di riposo oltre a prescrizioni farmacologiche e dietetiche contenute nella lettera di dimissione.
COLECTOMIA SINISTRA
La colectomia sinistra consiste nell'asportazione del colon sinistro con il suo mesocolon comprendente i linfonodi satelliti dell'asse mesenterico inferiore (completamente asportati con legatura all'origine dei vasi se si tratta di una resezione eseguita per cancro). Dopo la resezione la continuità intestinale é ripristinata confezionando una anastomosi (colo-rettale) tra i segmenti a monte (colon trasverso) e a valle (retto) del segmento colico asportato.
L'intervento può essere condotto con accesso laparotomico oppure mini-invasivo (laparoscopico o robotico). Anche se la resezione laparotomica è ancora relativamente utilizzata in Italia, non solo in urgenza, l’accesso mininvasivo si sta affermando come l'approccio di scelta.
Cenni di anatomia chirurgica

La vascolarizzazione del colon sinistro è assicurata dall’arteria mesenterica inferiore attraverso le arterie colica sinistra, sigmoidee e rettale o emorroidaria superiore.
Il drenaggio venoso del colon sinistro é garantito dalla vena mesenterica inferiore, tributaria del sistema portale.
Preparazione all'intervento
La colectomia sinistra non prevede nessuna preparazione intestinale per bocca (unicamente una peretta la sera precedente) nè digiuno preoperatorio se non da 2 ore prima dell'intervento (protocollo ERAS).

Colectomia sinistra laparoscopica
Possibili rischi legati all’intervento
Nell'approccio mini-invasivo il rischio di conversione laparotomica riportato in letteratura varia dal 5% al 20%. Le principali cause di conversione sono la presenza di aderenze di precedenti interventi chirurgici, l’emorragia, la sottostima alle indagini preparatorie delle dimensioni e dello stadio della neoplasia, il mancato riconoscimento della lesione per assenza del repere. Tra le possibili complicanze, oltre al sopracitato sanguinamento (generalmente nelle prime 48 ore), ricordiamo le complicanze dell'anastomosi (fistola, deiscenza e stenosi), le lesioni viscerali, il ritardo di canalizzazione e le infezioni di parete. L’intervento chirurgico in elezione presenta una mortalità perioperatoria inferiore al 2%.
Decorso postoperatorio
Il decorso postoperatorio si avvale di tutti i benefici della laparoscopia in termini di una più precoce ripresa delle funzioni fisiologiche anche grazie alla ridotta necessità di analgesici che si traduce in una precoce rimozione del sondino naso-gastrico, del catetere vescicale e dei tubi di drenaggio (sempre più spesso non posizionati), una rapida ripresa dell’alimentazione e una riduzione della durata del ricovero rispetto alla colectomia open, anche se oggi l'esperienza "fast track" (più recentemente denominato ERAS) può essere trasferita con beneficio anche ai pazienti sottoposti a resezioni open.
L'intervento di colectomia sinistra richiede un ricovero di 4 - 7 giorni salvo complicazioni.
Alla dimissione é consigliata una vita di riposo oltre a prescrizioni farmacologiche e dietetiche contenute nella lettera di dimissione.