Emorroidi
Le emorroidi sono cuscinetti vascolari (cioè costituiti da tessuto angio-cavernoso) che si trovano all’interno del canale anale dove, grazie alla presenza di shunt artero-venosi (comunicazioni dirette tra arterie e vene) controllati dalla pressione degli sfinteri ano-rettali, regolano un sistema a valvola che assicura la completa chiusura del canale anale migliorando la continenza fine e favorendo il meccanismo dell’evacuazione.In base alla posizione si distinguono emorroidi interne (al di sopra della cosiddetta linea dentata che si trova a circa 3 cm dal bordo anale) ed emorroidi esterne (al di sotto della linea dentata), classificate in quattro gradi (classificazione di Goligher):
I° grado: non prolassano oltre il margine anale con l’evacuazione;
II° grado: prolassano durante lo sforzo defecatorio e rientrano spontaneamente;
III° grado: prolassano durante l’evacuazione ma non rientrano spontaneamente dovendo essere riposizionate manualmente nell’ano;
IV° grado: le emorroidi prolasso spontaneamente all’esterno.
Oltre alla classificazione di Goligher la valutazione deve tener conto di altri aspetti quali:
- eventuale presenza di prolasso mucoso rettale
- lo stato dell'anoderma (normale in posizione anatomica oppure prolassato oppure fibrotico con marische).
Fisiopatologia della malattia emorroidaria: perché "vengono" le emorroidi?
Per quanto riguarda l’eziopatogenesi delle emorroidi si é discusso a lungo negli anni passati e nel 1955 si é arrivati ad un accordo per cui le emorroidi sarebbero dovute ad una dilazione ed un allungamento dei vasi emorroidari. Negli anni sessanta studi agiografici dimostrarono che il plesso emorroidario é di fatto il corpo cavernoso del retto coinvolto nei meccanismi di continenza anale. Nel 1975 Thomson sostenne che la patologia emorroidaria fosse dovuta ad una frammentazione del tessuto connettivo confermando così la teoria dello scivolamento retto-anale descritta alcuni anni prima da Gass e Adams. La cosiddetta teoria del “dislocamento distale del canale anale” si basa sull’ipotesi di un processo di involuzione delle fibre muscolari lisce e sulla lacerazione dei legamenti che porterebbe al prolasso emorroidario. Il dislocamento distale del canale anale é una condizione necessaria ma non sufficiente perché si realizzi il prolasso emorroidario. A determinare il prolasso delle emorroidi concorre il progressivo scivolamento della mucosa del retto con conseguente alterazione della struttura vascolare (allungamento e stiramento delle vasi emorroidari, ostacolo al deflusso venoso con stasi e complicanze vascolari del tessuto emorroidario). Oggi riteniamo che per avere una malattia emorroidaria siano necessarie tutte le seguenti condizioni:
- prolasso rettale o retto-anale;
- prolasso mucoso del canale anale;
- allungamento e inginocchiamento dei vasi emorroidari superiori e medi;
- progressiva alterazione del controllo sugli shunt artero-venosi da parte degli sfinteri ano-rettali.
Sintomi
I sintomi più frequenti della malattia emorroidaria sono il sanguinamento soprattutto alla defecazione con sangue rosso vivo, il dolore anale e soprattutto il bruciore anale, il prolasso del tessuto emorroidario con noduli esterni palpabili e dolenti, il prurito anale o il senso di ano umido.
Diagnosi
La diagnosi è fatta tramite la visita proctologica e la proctoscopia, esame non doloroso, che non richiede preparazione intestinale e che consiste nell’esplorazione del canale anale e del retto inferiore attraverso l’anoscopio - rettoscopio introdotto per l’appunto attraverso l’ano.
Terapia medica
Il trattamento conservativo, vale a dire non operatorio, è consigliato nelle emorroidi di I grado e in generale nella sindrome emorroidaria anche in attesa della valutazione specialistica o del trattamento operatorio. La terapia conservativa si avvale di una dieta ricca di scorie ed eventuale integrazione di fibra, adeguata introduzione di acqua, limitare l’assunzione di alimenti irritanti (cibi piccanti o speziati, insaccati, cioccolato) e ridurre il consumo di alcool e caffè, terapia con flavonoidi, pulizia dell'ano con detergenti neutri e in caso di gavoccioli esterni evitare uso della carta igienica dopo l’evacuazione lavando direttamente con acqua tiepida.
POSSIBILI TRATTAMENTI
Attualmente sono disponibili numerosi trattamenti ambulatoriali e chirurgici, ciascuno con possibili varianti tecniche. La scelta del tipo di trattamento dipende da diversi fattori tra cui:
- paziente (età, sesso, pregregressa chirurgia proctologica, eventuali comorbidità)
- grado di emorroidi
- condizioni dell'anoderma
- eventuale prolasso associato
-sintomi
- alvo (come va di corpo)
- abitudini del chirurgo / strumentazione disponibile.
Da qualche anno si é diffuso il concetto della terapia su misura non solo per ogni paziente ma addirittura per singolo gavocciolo emorroidario.
Al momento le tecniche da me utilizzate, cercando di realizzare un trattamento il più possibile su misura, sono le seguenti:
- legatura elastica ambulatoriale
- emorroidectomia con radiofrequenza
-emorroidopessi dearterializzante con HPS
- emorroidopessi con stapler
- emorroidoplastica con laser
Per ulteriore approfondimento lascio anche il seguente link dove mi sono occupato dell'argomento:
quale trattamento?